Ci siamo sistemati nel nostro AirBNB a Clifden e, utilizzandolo come base operativa, abbiamo trascorso i giorni successivi esplorando la campagna circostante. Mio fratello Brian aveva sentito parlare di un villaggio di pescatori lungo la costa dove potevamo prendere del buon salmone affumicato, così una mattina presto entrambe le famiglie si stiparono nel furgone da 12 posti che avevamo noleggiato e partirono per la nostra spedizione di "pesca".
Quando arrivammo a Claddaghduff* girammo a sinistra presso la chiesa di Nostra Signora, Stella del Mare, lungo una strada di campagna in direzione dell'isola di Omey. Eravamo a soli 100 metri circa lungo questa corsia quando la vista dal sedile del passeggero su cui ero seduto era troppo allettante per rinunciarci e ho chiesto di poter uscire per poter fare un tentativo. "Vieni a prendermi al ritorno", dissi e scaricai la mia attrezzatura. Il furgone rimpiccioliva rapidamente lungo la strada, si perdeva presto dietro quella curva e a me rimanevano il sole, il mare e il rumore delle onde che si infrangevano sugli scogli in lontananza.
Ciò che avevo visto era una composizione che speravo fosse un degno omaggio a uno dei miei pittori irlandesi preferiti, Paolo Enrico. Henry è famoso per la sua rappresentazione post-impressionista dell'Irlanda occidentale, catturando in particolare l'essenza dei tranquilli cottage e delle insolite formazioni cumuliformi che si formano sopra di essi quando l'aria dell'Atlantico, pesante di umidità, si mescola con le termiche costiere formate dal sole sulla terraferma. .
Il cielo sopra di me presentava proprio queste formazioni e con il cottage annidato nella curva della strada ho iniziato a scattare. Ho realizzato diverse versioni di questo scatto nell'ora e mezza successiva, ma questa immagine è quella che, secondo me, si avvicina di più a catturare l'essenza del lavoro di Henry.
Le nuvole e il cottage, ovviamente, ancorano lo scatto, ma adoro anche il contrasto delle pietre nel muro, la lucentezza della strada bagnata, il verde rigoglioso dell'erba e la lunga linea visiva che va dalla fotocamera, attraverso il muro, oltre le rocce in riva al mare fino alla casa di Omey e su tra le nuvole.
In quel momento ho commentato tra me e me quanto mi sentissi tranquillo e a mio agio stando sul bordo della strada, ma solo più tardi ho scoperto il motivo.
Quando i miei genitori videro lo scatto mi dissero che molti anni prima, quando avevo circa 3 anni, la famiglia aveva preso una roulotte proprio dietro l'angolo del cottage e aveva trascorso diverse settimane in vacanza nella zona.
Non avevo alcun ricordo cosciente della vacanza, ma sicuramente ho avuto una forte risposta viscerale alla vista che si era presentata attraverso il parabrezza!
*Gaelico: "La riva nera" o la costa scura, così chiamata per le sabbie scure che si trovano lungo questa parte della costa